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25 novembre: GIORNATA INTERNAZIONALE per L’ELIMINAZIONE della VIOLENZA CONTRO le DONNE

autore: Teresa Fregola
classe: 1A-1B-2A-2B-3A-3B
scuola: Scuola Secondaria di Casumaro

Un paio di scarpe rosse col tacco “buttate” su una serie di articoli di giornale che parlano di violenze contro le donne…

 

…un invito a riflettere e dialogare sulla violenza che offende le donne, ma che interessa tutti: uomini, donne, ragazzi e ragazze. Affinché tutti noi, nel concorrere a far crescere una cultura basata sul rispetto e sulla valorizzazione delle differenze, non dimentichiamo la violenza di genere: poiché è nella violenza contro le donne che si esprime l’abuso quotidiano, diffuso, taciuto, negato….

 

La prima parte dell’incontro ci ha aiutato a conoscere il perché di questa Giornata e i suoi simboli più significativi.

Nel 1999 l’ONU ha scelto la data del 25 novembre per la “Giornata contro la violenza sulle donne” per commemorare la vita, l’attivismo e soprattutto il coraggio di tre sorelle: Patria, Maria Teresa e Minerva Mirabal. Le sorelle Mirabal decisero di impegnarsi nell’attivismo politico denunciando gli orrori e i crimini della dittatura della Repubblica Dominicana dove vivevano. Ma il 25 novembre 1960 le tre sorelle vennero torturate e uccise dai sicari del dittatore e i loro corpi furono gettati in un dirupo per simulare un incidente.

Le tre sorelle vennero soprannominate “mariposas”, cioè farfalle, perché hanno combattuto per la libertà del loro paese.

 

 

 

Ormai da diversi anni, i simboli contro la violenza sulle donne, sono le scarpe e le panchine rosse. Le scarpe rosse rappresentano la battaglia contro i maltrattamenti e femminicidi e la loro storia nasce in Messico, a Ciudad Juárez, città tristemente nota per il numero sconcertante dei femminicidi. Un’artista messicana, Elina Chauvet, per ricordare le donne vittime di violenza, compresa la sorella assassinata dal marito a soli vent’anni, nel 2009 posizionò in una piazza della città 33 paia di scarpe femminili, tutte rosse.

La panchina rossa ricorda a chi la vede che è importante riflettere ogni giorno sulla lotta e sul contrasto alla violenza contro le donne. Una panchina rossa la troviamo anche nel cortile della nostra scuola.

Paola Bergamini, consigliere del Comune di Cento con delega ai Servizi Bibliotecari, presente all’incontro, ha ricordato che una panchina rossa c’è anche a Casumaro e a Cento. Ha sottolineato, inoltre, che le donne del nostro territorio che hanno bisogno di aiuto possono rivolgersi allo Sportello Antiviolenza a Cento, gli uomini al Centro di Ascolto per uomini maltrattanti, sempre a Cento.

Molto apprezzato l’impegno di un’alunna di 1A che ha  portato la locandina della campagna POSTO OCCUPATO: nella sua  classe, una sedia è stata riservata al ricordo di tutte quelle donne che questo  “posto” non lo possono più occupare.

 

La seconda parte dell’incontro è stata dedicata ad una coinvolgente lettura tratta dalla raccolta CHIAMARLO AMORE NON SI PUO’, Matilda Editrice, formata da 23 racconti emozionanti, scritti   da altrettante autrici sensibili all’argomento e attente ad un linguaggio rivolto ai giovani, ma non solo.

 

Alla fine dei 6 incontri, (uno in ogni classe), possiamo dire che è bastato “un paio di scarpe rosse col tacco “buttate” su una serie di articoli di giornale” e una lettura di 10 minuti per accompagnare i ragazzi e le ragazze della Scuola Secondaria di Casumaro ad una profonda riflessione sul significato della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

 

 

Ognuno di loro ha poi detto una parola, oppure l’ha scritta su un bigliettino, senza pensarci troppo: una parola o una riflessione “di pancia…di cuore” e, alla fine della raccolta, abbiamo aggiunto una condivisione di pensieri legati a quello che avevano scritto.

Raccogliere i loro pensieri è stato davvero molto emozionante.

Parole come: paura, angoscia, libertà, perché?, rispetto, cambiamento….sono state fondamentali  per capire quanto sia davvero importante affrontare questo argomento con le nostre classi.

Le parole delle classi prime sono raccolte nelle foto della loro lavagna.

 

 

 

 

 

 

 

Nelle classi seconde e terze, invece, sono stati raccolti dei bigliettini.

 

ECCO ALCUNI DEI LORO PENSIERI:

 

CLASSE 2A

Inconsapevolezza

Donna

Non riuscivo a riconoscermi

Non picchiare le donne

Ingiustizia

Libertà

Buongiorno-Buonanotte-???Dormita-Strano risveglio

Droga

Registrazione

Cattiveria

Disgusto

Vergognoso

NON MI HANNO RISPETTATA

NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

Le donne sono bellissime

-Le donne non devono essere usate, non si deve fare su di loro violenza sessuale, fisica e verbale

-La donna non è un oggetto, gli uomini sono al pari delle donne

-Sono molto scosso per l’accaduto e dalle parole del racconto che abbiamo sentito…e sono  disgustato per quello che hanno fatto quei ragazzi. Sono anche molto dispiaciuto per quello che stiamo diventando noi uomini.

-Non capisco come ci possano essere persone così “malate” da fare cose del genere

-L’abuso sessuale è una cosa inaccettabile e disgustosa

-2 UOMINI, 1 DONNA : questa frase, per me, può voler dire che moltissime persone pensano che l’uomo valga più della donna.

-Io penso che dedicare una “Giornata contro la Violenza sulle Donne” sia molto importante per far capire agli uomini (anche giovani) che è una cosa sbagliata, e per mettere in guardia le donne su ciò che accade. Penso, inoltre, che un femminicidio ogni 10 minuti sia troppo…davvero troppo.

 

CLASSE 2B

Sfruttamento

Paura

Abuso minorile

Violenza assoluta

Maltrattamento

Ignoranza

Cattiveria

Tanto dolore

Libertà Libertà Libertà

Perché tutto ciò?

Ingiustizia

Vergogna

Non è giusto

-Non accettate drink o altro da persone sconosciute o conosciute da poco

-Le donne devono essere rispettate perché senza di loro la vita e l’intera umanità non può andare avanti

-Non fidatevi delle persone che non conoscete

-Il cane è il miglio amico dell’uomo, come il cane del racconto

-Sebbene noi, come la ragazzina del racconto, non abbiamo la forza mentale per capire se una cosa è giusta o sbagliata, questo non vuol dire che le persone più grandi devono abusare di noi. Dobbiamo crescere combattendole!

 

CLASSE 3A

Oppressione

Marionetta

Rosso

Inaspettato

Dolore

L’amore non si comanda

No alla violenza

Gentilezza

Le donne non vanno toccate

Paura

-Chi violenta dovrebbe pensare a come si sentirebbe se fosse il contrario

-Le donne sono preziose, non vanno violentate

-La donna deve essere valorizzata per quello che è e non per quello che ha

-Se pensate che noi donne siamo oggetti o siamo “di proprietà” di qualcuno vi sbagliate.

-Noi donne abbiamo bisogno di un amore vero, intenso e che lasci il segno.

-E’ giusto fermarsi a riflettere perché la violenza contro le donne capita tutti i giorni, in tutto il mondo.

-Non si risolve niente con la violenza, è meglio parlarne.

-Il testo che abbiamo ascoltato fa capire alle donne che non devono cadere nella trappola di chi ti vuole cambiare e togliere la libertà; invece, agli uomini, spiega di non farlo.

-Le donne non sono oggetti, ma sono uguali ai maschi.

– Nessuna donna deve essere maltrattata.

 

CLASSE 3B

Cambiamento

Ti voglio bene

Indipendenza

Rossetto

Violenza verbale

Razzismo

Angoscia

Tristezza

-Noi tutti e tutte abbiamo voce, facciamola sentire con orgoglio e senza paura!

-Siate furbi: non scegliete la prima persona che vedete

-Le donne non sono oggetti che gli uomini possono possedere. Le donne hanno il diritto di essere libere e prendere le loro decisioni

-Non bisogna cambiare per le persone; se non vieni accettata per quello che sei, cambia compagnia…non te stessa

-La donna deve decidere cosa fare e l’uomo non deve obbligarla a fare quello che vuole lui.

-Noi uomini dobbiamo avere rispetto nei confronti delle donne.

-Si deve avere rispetto per ogni sesso

-Non siamo il lucchetto di nessuno, ma la chiave di noi stesse

-Le donne vanno amate per quello che sono e non disprezzate per non essere perfette, perché ogni ragazza, e in generale ogni essere umano è unico e perfetto per quello che è

-Gli otto in pagella della ragazza del racconto sono calati, ma i suoi abiti nell’armadio sono diventati sempre di più

 

 

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