Odore di brodo
Lo sapete cosa si nasconde sotto le nostre città? Quanti sotterranei abbandonati, quanti anfratti tenebrosi e macabre cripte sono seppellite nell’oscurità? Pietrino, il protagonista della storia, lo scopre nella cantina del suo antichissimo collegio, impastato di odore di brodo, dove gli allievi spariscono inesorabilmente uno dopo l’altro. Avrà ragione il cuoco Anacleto a sostenere che le cantine siano il regno di stregoni spietati, capaci di trasformare in ombra ogni bambino che incontrano? Di sicuro, c’è che in quell’oscurità muffosa e piena di spifferi si aggira qualcosa (o qualcuno) canticchiando canzoncine come questa: “Scrocchio et sgranocchio uno crasso ginocchio se oggi non pappo stecchito sarò! Sgagno quest’osso, est mio? Non lo so! Lo budello s’attorce, la fame mi strozza, io altro non so”. …E tutto parte dall’odore di brodo.