Caro George Clooney puoi sposare la mamma?
Violet vive con la mamma e la sorellina di cinque anni, ha una migliore amica di nome Phoebe, a scuola deve vedersela con le prese in giro di due acerrime nemiche e saltuariamente si trasferisce sulla costa opposta per passare le vacanze con la nuova famiglia del padre, dove non manca di distinguersi con pensate tipo far ingoiare la cacca del gatto alle due sorelline di due anni.
Violet è piena di rabbia per la situazione della sua famiglia, per le scelte dei suoi genitori; rabbia che sfoga con gesti insulsi, rispostacce, tappandosi le orecchie per non sentire verità che le sono scomode, cercando di mettere un ordine al suo mondo con maniacali manifestazioni che le fanno passare la notte a riordinare in ordine alfabetico (di titolo o di autore) la libreria o i vestiti nell’armadio secondo lo spettro dell’arcobaleno.
Il tutto si fa più forte quando la madre, dopo una schiera di impresentabili fidanzati, porta a casa Dudley Wurstel proprietario del negozio di accessori da bagno “Quando scappa, scappa”: è troppo e l’unica soluzione possibile sembra quella di far intervenire George Clooney che la mamma ha incontrato anni prima quando faceva la parrucchiera sui set cinematografici.