Pablo, il carretto e l’aquilone
Pablo la mattina si alza presto, gli piace guardare la città che sembra un drago addormentato; il sole non è ancora sorto e la luce crea dei bellissimi disegni fuori dalla finestra. La mamma e Elena, la sua sorellina, dormono ancora profondamente, abbracciate nell’unico letto che condividono in tre. La loro è una casa piccola, posta nella periferia di una grande città. Pablo è un bambino ma la sua autonomia è come quella di un adulto: è già capace di lavarsi, di vestirsi, di aiutare Elena e la mamma e soprattutto di portare qualche spicciolo a casa. Nel quartiere tutti lo conoscono e sanno quanto si impegna per prendersi cura della sua famiglia. Tutte le mattine infatti, Pablo esce di casa molto presto, controlla che il suo carretto sia a posto e poi parte insieme ai suoi amici, in giro per la città a raccogliere tutto ciò che trovano, principalmente lattine e bottiglie che poi andranno a rivendere. Qualche volta, quando trovano uno spiazzo, i bambini si fermano a giocare con una palla di carta di giornale, ma poi riprendono il loro lavoro in fretta perché non possono attirare troppo l’attenzione degli adulti, soprattutto della polizia che non ci penserebbe due volte a metterli in qualche istituto e a tenersi i soldi guadagnati. I bambini non possono lavorare, i bambini devono andare a scuola, giocare, divertirsi e non pensare ai problemi dei grandi; ma Pablo, come gran parte dei suoi amici, non ha più un papà e senza il suo lavoro come farebbe la mamma a comprare il cibo? La mattina di Pablo passa in fretta, con il suo carretto e i suoi amici, ma la giornata non è ancora finita: il pomeriggio è la parte del giorno che preferisce, quella in cui smette di essere un adulto e si comporta finalmente da bambino che con i quaderni sottobraccio può correre a scuola. Non è una scuola normale, questa è solo per i bambini lavoratori che la mattina non possono stare chiusi nelle aule ma che hanno comunque diritto ad un’istruzione; è per i bambini che nonostante la povertà e le difficoltà provano ad essere felici, a lasciare che la mente a volte voli con la fantasia fino al cielo, come gli aquiloni colorati che Pablo e i suoi amici fanno volare il sabato tra risate e corse nel prato…