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Diari di viaggio

Viaggio d’istruzione a Comacchio

classe: Classe 4^ di XII Morelli-5^ di Casumaro
scuola: Scuola Primaria di Casumaro
giorno: 16-05-2018
autore: Carmelina Amato
https://www.google.com/maps/d/u/1/viewer?hl=it&mid=1E-pACLJezzTd0eiT1uxBPBauFVFk25Am&ll=44.69563712914361%2C12.185832949999963&z=15

Mercoledì 16 maggio 2018 i bambini della classe 5^ della Scuola Primaria di Casumaro con i loro amici dellla classe 4^  di XII Morelli si sono recati a Comacchio per un affascinante e divertente viaggio d’istruzione.

Il percorso n.1 e n.2 ha coinvolto entrambe le classi, entusiasmando i bambini per l’avventura tra le valli e il giretto rilassante del centro storico di Comacchio.

Il percorso n. 3 illustra la visita guidata della cl. 5^ presso il Museo Delta Antico,  il percorso n. 4 la visita guidata effettuata dalla cl. 4^ presso L’antica Manifattura dei Marinati.

PERCORSO N.1: escursione delle Valli di Comacchio

Luogo denso di fascino per storie di briganti e antiche superstizioni, attrazione naturalistica per gli amanti della fauna avicola e meta di gourmet internazionali per la tradizione culinaria legata alla pesca delle anguille, le Valli di Comacchio sono un’ampia zona umida e paludosa dell’Emilia Romagna, situata  tra le provincie di Ferrara e di Ravenna. Tra la cittadina di Comacchio e il fiume Reno, all’interno del Parco regionale del Delta del Po, con più di 11mila ettari di estensione, le Valli sono caratterizzate da un’acqua salmastra e salata e da una varietà di flora e fauna che la rende un’area florofaunistica di interesse internazionale.

Un tour naturalistico
Polmone verde della zona, le Valli di Comacchio sono rifugio naturale per numerose specie, animali e vegetali. Dai conigli selvatici, ai germani reali, agli aironi, ai cormorani, ai fenicotteri rosa, una visita in questo giardino zoologico a cielo aperto offre un suggestivo percorso naturalistico all’interno di uno dei più importanti complessi lagunari esistenti in Europa ed è, al tempo stesso, un modo per conoscere la storia della valle, la cui vita ed economia sono strettamente dipendenti dall’ambiente.
In barca, a piedi o in bicicletta, le Valli di Comacchio sono percorribili attraverso vari itinerari turistici lungo specchi d’acqua e lingue di sabbia, fino alla costa, collegate al mare tramite i canali di Magnavacca, Logonovo, Bellocchio e Gobbino.
Una visita della zona è anche l’occasione per scoprire Comacchio, città lagunare di antichissime origini che conserva nell’architettura di ponti e canali il carattere di insediamento urbano tra le acque.

Le origini e l’economia locale
Formatesi attorno al X secolo, a causa di un abbassamento del suolo e dell’aggressione delle acque marine, le valli divennero col tempo un bacino d’acqua salamastra in cui gli abitanti del luogo costruirono case e capanne rustiche, utilizzate sia per la pesca, sia come luogo di appostamento per controllare i pescatori di frodo. Oggi ne sono rimasti solo pochi esempi, in muratura.
Alcuni di essi sono presenti nella zona di Foce, Coccalino e Donnabona.
Degni di nota, il casone Pegoraro e il casone Serilla, visitabili nel corso di gite in barca a bordo dell’unica imbarcazione autorizzata dal Parco del Delta.
La pesca, soprattutto quella dell’anguilla, resta ancora oggi l’attività principale, assieme all’artigianato locale. Come da tradizione, viene praticata con il lavoriero, un impianto che attraverso una serie di bacini comunicanti consente di separare, durante la cattura, l’anguilla dagli altri tipi di pesce.
I visitatori possono osservarne il funzionamento nei tour alle saline, dove, fino agli anni ’80, si praticava l’estrazione del sale; pratica interrotta perché oggi poco remunerativa.

 

 

PERCORSO N. 2: giretto per Comacchio “il Ponte dei Trepponti”

Venne edificato intorno al 1638 su disegno dell’architetto Luca Danese di Ravenna per volere del cardinale legato Giovan Battista Pallotta (1631-1634). Il Trepponti o Ponte Pallotta era all’epoca la porta fortificata della città per chi proveniva dal mare lungo il canale navigabile, coeva opera idraulica che portava l’acqua viva e i legni di mare, donando fina

lmente salubrità alla laguna e una certa prosperità ai suoi abitanti. Il disegno iniziale, con cinqu

e ampie scale ad arco, culminanti in un rialzo interamente in pietra d’Istria, è stato nel corso dei secoli adattato per necessità pratiche ed estetiche, che hanno comportato l’aggiunta ad esempio delle due torri di guardia e dei sei aggrazianti pilastrini in cima alle scalinate. La volta del Trepponti funge da crocevia per quattro canali che da qui si dipartono per la città, circondandola e attraversandola, detti Sant’Agostino, Borgo, San Pietro e Salara. Di fronte al ponte si colloca l’antica Pescheria. Più avanti si trova il cosiddetto Ponte degli Sbirri, poiché eretto a fianco delle prigioni nel ‘600.

PERCORSO N. 3: visita al “Museo Delta Antico”

E’ un museo archeologico di Comacchio, aperto al pubblico il 25 marzo 2017. È allestito nell’Ospedale degli infermi, imponente architettura neoclassica del Settecentesco, situata nel centro della città. Il Museo Delta Antico che conserva una collezione di circa 2000 reperti sia di epoca protostorica, che di epoca spinetica – la città di Spina a pochi chilometri da Comacchio era un porto etrusco che commerciava con la Grecia – che di epoca romana e medievale; vi è esposto anche il carico della Fortuna Maris, una nave commerciale di epoca imperiale riemersa nel 1981, il cui carico era visibile nel Museo della Nave Romana presso Palazzo Bellini.

PERCORSO N. 4: visita al museo “La manifattura dei marinati”

L’antica Manifattura dei Marinati rappresenta un pezzo importante della storia di Comacchio, perché ha rimesso in moto l’intero ciclo di lavorazione delle anguille e delle acquadell.

E’ una fabbrica attiva per alcuni mesi l’anno.

È un museo perché propone un percorso storico testimoniale.

La storia e la lavorazione dell’anguilla sono per la città lagunare uno degli elementi caratterizzanti, per questo con il recupero del grandioso complesso della fabbrica del marinato, incastonato nel centro storico di Comacchio, è nata, o meglio rinata, la fabbrica dei pesci.
Le anguille, pescate nelle Valli salmastre che circondano la città, da secoli vengono lavorate e conservate secondo un procedimento di marinatura rimasto inalterato nel tempo. In passato questa attività veniva svolta da una miriade di famiglie che, per conto dell’Azienda Valli, provvedevano alla

marinatura. Nei primi decenni del ‘900 anche la lavorazione rientrò fra le prerogative dell’Azienda, unitamente alla coltura ittica, alla vigilanza, all’amministrazione interna e alla commercializzazione del pescato.
Un’attività che si è protratta consecutivamente per oltre sessant’anni coinvolgendo, nel periodo deputato alla lavorazione, un gran numero di maestranze.

 

 

 

 

 

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