In punta di dita
“Non tutti hanno la fortuna di avere una famiglia. Ma alcuni hanno la sfortuna di averne due”. Questo è il tormentone che si ripete ogni giorno Rebecca, tredici anni, i cui genitori, separati da diverso tempo, si sono già ricostruiti due vite nuove con compagni diversi. La vita di Rebecca invece è un casino, sballottata emotivamente tra fratellastri, una matrigna e un patrigno. Una faticaccia, che lei ha tamponato nell’unico modo che le è parso sicuro e indolore: facendo crescere una grande rabbia verso tutto e tutti, isolandosi così dal mondo. Rebi è in terza media e, nell’ennesima scuola dove è stata da poco iscritta, si dimostra subito un elemento difficile. Ne sa qualcosa la rigidissima preside dell’istituto, che si ritrova a gestire questa specie di gatto randagio che rischia di guastare le sue serissime allieve. Sarebbe un anno (o forse un’esistenza?) destinato a rotolare sempre più nel disagio se un giorno non arrivasse la nuova insegnante di educazione fisica, Agnese, persona molto sensibile, amante del proprio lavoro, e con un grande progetto: allestire una nuova squadra di pallavolo femminile. Età di lettura: da 12 anni