Io, Emanuela agente della scorta di Paolo Borsellino
Il 1992 fu un anno di grandi cambiamenti per l’Italia e venne segnato in particolare da due clamorosi attentati di mafia avvenuti a Palermo: il 23 maggio, a Capaci, moriva il giudice Giovanni Falcone e cinquantasette giorni più tardi, il 19 luglio, il suo collega Paolo Borsellino perdeva la vita in via D’Amelio. Falcone e Borsellino furono e sono due uomini simbolo della legalità, ma non morirono solo loro: entrambi gli attentati provocarono la morte degli agenti di scorta e il ferimento di cittadini. Gli agenti furono e restano vittime meno famose.
Avevano vite normali, tranquille, votate a un servizio di primaria importanza. Per abitudine si dice «uomini della scorta» ma nel caso di Borsellino, l’uomo considerato un bersaglio vivente, certo sarebbe più giusto parlare di «uomini e donne della scorta». In via D’Amelio, infatti, venne dilaniata anche Emanuela Loi, che si aggiudicò il triste primato di «prima donna agente di polizia morta in servizio». Aveva 24 anni, un fidanzato, una famiglia unitissima e una volontà di ferro. Era entrata in polizia spinta dalla sua determinazione. Una carica di esplosivo ha fermato il suo sogno.
Questa è la storia degli ultimi mesi della sua vita.
Emanuela Loi ha ricevuto la medaglia d’oro al valore civile.
Un romanzo appassionato, nato da una dettagliata ricerca di fonti per raccontare ai più giovani una pagina intensa e drammatica della nostra storia.