Non ditelo a Cialì
L’epoca: 1943. La ritirata tedesca nella valle del Medio Volturno, nei dintorni di Cassino.
I personaggi. Lucia: 10 anni, vicemamma perfetta… o quasi. Elli: 2 anni è quanto basta per cacciarsi nei guai. Ginetto: 6 anni. Ha per amico un porcellino. Piero: un eroico monello. E poi… papà Marco, buono ma severo, la cugina Teresa, secchiona per vocazione, lo zio Giovanni, allegro e spiritoso e la zia Carla, detta anche capitano Morgan.
La storia. Lucia vive con i suoi fratelli a Pietravairano, vicino a Cassino. Quando i tedeschi in ritirata verso la linea Gustav occupano il paese, papà Marco si nasconde, con la famiglia, nella fattoria di zio Alfredo. Gli eventi presto precipitano. Lo zio è arrestato dai nazisti, la gente fugge sui monti. Lucia e i suoi fratelli chiedono ospitalità ai frati, in convento però non c’è posto per Gegè, il porcellino di Ginetto. La fame è grande quanto la paura, ma si riesce ancora a giocare e a divertirsi… Basta non essere schizzinosi e adoperare la fantasia. Poi arrivano gli americani, la polvere di piselli e, naturalmente, Cialí.