Un’estate lunga sette giorni
Rubare una vecchia Lada non sembra il miglior modo di inziare una vacanza, ma sicuramente è un modo per rompere gli schemi.
L’estate è alle porte e l’unico desiderio di Maik è di essere invitato alla festa di compleanno di Tatjana, una sua compagna di classe patita di Beyonce, con uno stuolo quasi infinito di ammiratori. Tra cui lo stesso Maik. Ma l’unico invito che riceve è quello a fare un giro su una scassata Lada, rubata dal suo nuovo compagno di classe, Tschick, un ragazzo russo appena arrivato a Berlino, che si presenta a scuola la metà dei giorni ubriaco. Quando la madre va alla beauty farm (in realtà un centro per alcoolisti) e il padre parte per le vacanze con la fidanzata diciottenne, Maik resta da solo nella sua grande casa con piscina, e questa volta l’invito di Tschick non sembra poi così da sfigati.
Un bel romanzo on the road, fresco e profondo, comico e riflessivo allo stesso tempo. Una fuga dall’immagine che gli altri hanno di noi, dagli stereotipi in cui siamo incasellati e incasellanti, per scoprire che il russo non è solo un ubriacone e sfigati lo si è spesso per scelta.